Come rilevare il Radon
Un caso particolare in cui il rischio da radiazioni ionizzanti e’ esteso a tutti e subdolo, e’ il Radon (qui la definizione completa di Radon).
Come entra il Radon nelle case e come rilevarlo
Il Radon è il prodotto di decadimento di altri due elementi radioattivi, l’Uranio e il Torio, che, decadendo, lo producono. A sua volta, il Radon, decadendo, produce altri isotopi radioattivi. La differenza del Radon da tutti gli isotopi che lo precedono e che lo seguono, che è allo stato gassoso, mentre gli altri sono allo stato solido. Quindi il Radon può diffondersi in maniera diversa, può superare barriere porose, transitare attraverso fratture nei muri o nelle fondamenta, percorrere tubazioni. Se nel suo percorso, il Radon arriva in atmosfera all’aperto, il problema non sussiste, si diluisce talmente tanto che non produce danni. Se invece “approda” ad un ambiente chiuso, la sua concentrazione in aria aumenta, arrivando a valori pericolosi per la salute.
La misura del Radon e le conseguenze dell’esposizione umana
La variabilità della concentrazione in aria (indoor) del Radon è estremamente elevata, e dipende dalla composizione del suolo, dalle pressioni relative tra strati del suolo e pelo libero dell’aria, da temperature, da umidità, dalla ventosità, dalla stagionalità, dall’ora del giorno o della notte. Misurare la concentrazione di Radon istantanea, o anche integrando la sua concentrazione su un periodo di pochi giorni, non è indicativo della concentrazione media annua, che è il parametro definito dalla norma per valutare la salubrità o meno di un ambiente. Gli strumenti di misura possiedono caratteristiche differenti, e usano tecnologie diverse, possono essere attivi (ovvero alimentati ad energia elettrica e con sensori che sfruttano questa energia per ricavare informazioni) o passivi (ovvero costruiti con materiali che, solo per il fatto di essere esposti, registrano delle variazioni che sono funzione della concentrazione di Radon in aria). La scelta della strumentazione da usare, caso per caso, non è banale.
Allo stesso modo, per nulla banale è la progettazione della misura, individuando i punti di misura e la metodologia di installazione degli strumenti di misura, che siano attivi o passivi. Un errore nella progettazione della misura può portare ad una facile sovrastima o sottostima della concentrazione media annua di Radon in aria. Un tale errore comporta, per l’entità che ha la responsabilità di quel luogo (può essere un datore di lavoro se è un luogo di lavoro, o un capofamiglia se è e un ambiente domestico, o un esercente, se è un luogo pubblico), due possibilità: potrebbe essere portato a spendere del denaro inutilmente, in caso di sovrastima, per ripristinare una situazione espositiva sotto i limiti, o potrebbe essere portato la lasciare la situazione così come è, mentre, in caso di sottostima, l’esposizione dei lavoratori o delle persone della popolazione, sarebbero eccessivamente esposte a pericoli di carattere sanitario.
Rilevatore di Radon nei luoghi di lavoro
In Italia, al momento, esistono dei limiti per rilevatore di Radon per i luoghi di lavoro: il Radon non deve essere presente in concentrazioni in aria superiori ad un certo valore (300 Bq/m3, 200 Bq/m3 come obiettivo di progetto per le nuove costruzioni), o devono essere messe in atto azioni di rimedio se la dose efficace ai lavoratori e’ superiore a un altro certo valore (6 mSv/anno). Studi epidemiologici posteriori all’emissione della attuale norma italiana, hanno dimostrato che ai valori attualmente richiesti, i rischi sono ancora troppo elevati.
Ce.Mi.Rad. è rilevatore di Radon in grado di fare una accurata valutazione delle concentrazioni in aria e, se necessario, di definire azioni di mitigazione, sia volontarie, a protezione della salute personale, sia in ambito del rispetto della vigente o della prossima norma:
1. Misure di concentrazione di radon in aria di lungo periodo (CR39)
2. Misure di concentrazione di radon in aria di breve periodo (elettreti)
3. Misure tese alla verifica del rispetto delle norme nei luoghi di lavoro
4. Misure attive (puntuali e di breve periodo)
5. Verifica delle modalità di accesso del Radon
6. Progettazione delle operazioni di rimedio
7. misure nel terreno, pre-costruzione, al fine di definire eventuali idonee contromisure in fase progettuale